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AUTORE DI TESTI E IMMAGINI:
MARTINA VERZASCONI BARONCHELLI

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02 agosto 2013

Ritornando al Wolfspark di Werner Freund, guardando i lupi di Werner Freund, incontrando Werner Freund per la seconda volta!

Sono appena rientrata dalla mia seconda visita al Wolfspark di Werner Freund per osservare i lupi e prendermi un breve periodo di relax.
Con l'educatrice cinofila Katia Verza abbiamo deciso di tornare a visitare il parco e il lupi di Werner Freund, perchè come dice Katia: gli animali, in particolare i cani, sono i migliori maestri di vita. Per poter cogliere quelle cose che durante la prima visita ci erano sfuggite.
Questa volta non avevamo appuntamento con Werner Freund, ma come ho già scritto nel precedente articolo non è bello annoiare continuamente le persone con domande futili, tampinarle per capire chissà quali segreti. Anche perchè come ho già spiegato diverse volte Werner è una persona che non si fa mica troppi problemi a mandarti a quel paese se non gli piaci o se ritiene che la persona che ha dinnanzi è un idiota a caccia di fotografie con gente famosa... mi basta pensare a cosa ci disse l'ultima volta in merito ai proprietari di CLC, Saarlos ecc...
"Diese Menschen sind zu dumm für den Hund.... sind die gleiche Personen di wollen auch ein Mercedes einkaufen, das Mehrheit von diese Menschen sind eine Scheisse...!"
Questo viaggio ci ha permesso di stare un po' con i suoi lupi, osservarli meglio, se poi per caso lo avremmo incontrato se avesse avuto piacere lo avremmo salutato, altrimenti sarebbe stato splendido comunque. Volevamo sederci nel bosco e respirare l'odore del bosco e della terra argillosa, ascoltare gli uccelli e il silenzio.
Come ha già descritto molto bene Katia, il Wolfspark è all'interno di un parco naturale, i lupi hanno recinti immensi, poterli vedere non è scontato, inoltre con il caldo i lupi rimangono volentieri all'ombra ed escono al crepuscolo, quindi non avevamo chissà che aspettative.

Questa volta ci ha accompagnato anche Fabrizio con Iago. Avendo portato anche Nyal e Afrika ci siamo dovuti giostrare per la gestione degli spazi, gestire due maschi adulti con una femmina, non è sempre semplice. Ma la cosa che ci è riuscita relativamente bene. 
Siamo arrivati a Merzig nel tardo pomeriggio, dopo esserci sistemati nel nostro appartamento, tra l'altro ci terrei a ringraziare pubblicamente i Signori Robert e Waltraud per la gentile disponibilità, per la cortesia. Come ho già detto in Germania gli animali sono molto benvoluti, sono accettati ovunque, dal negozio, alla libreria, al negozio di alimentari, al ristorante all'albergo.
Il nostro ristorante era chiuso, così andammo in un'altro li vicino, trascorremmo una piacevolissima serata in compagnia.

Il mattino ci siamo alzati presto in quanto essendo fresco c'era più possibilità di vedere i lupi, infatti appena scendemmo dall'auto, i lupi sentirono l'odore di Nyal Afrika e Iago; cominciarono ad ululare.
In un battibaleno i Timberwolf erano al confine della rete pronti ad affrontare eventuali intrusi.
Nyal e Afrika si comportarono diversamente dall'ultima volta, erano più tranquilli meno intraprendenti, come se avessero preso atto di non essere in casa loro, consapevoli della pressione esercitata da parte dei lupi. Questo mi ha sorpreso e nel contempo mi ha fatto piacere, infatti dimostra che ho dei cani consapevoli che sanno utilizzare la testa. Di conseguenza anche il comportamento dei lupi è stato diverso, sempre sull'attenti e pronti ad un eventuale scontro, ma più calmo rispetto all'ultima volta.
Dopo un attimo i lupi si ritirarono, improvvisamente... come se qualcosa o qualcuno li avesse chiamati. Guardando attentamente vedemmo che in mezzo al bosco c'era una ragazza che li stava chiamando, i lupi arrivavano e quest'ultima li accarezzava come se fossero gattini. Questa è la biologa collaboratrice di Werner Freund. Werner ha due collaboratori: Wolfgang che abbiamo incontrato la volta scorsa e questa ragazza. Pochi ma buoni.
Vedere i Timberwolf con la tempra di 5 minuti prima, essere accarezzati come cagnolini da compagnia da una ragazza, mi ha lasciata un po' basita. Fino ad un momento prima erano al confine del loro territorio intenzionati a difenderlo fino all'ultimo e dopo un attimo erano a farsi accarezzare. Nota bene accarezzare, non spupazzare come si vede oggi "picci picci...".
Continuammo il nostro giro, notammo molte cose, dalla vegetazione completamente cambiata ai lupi e al loro comportamento.
Nessuna traccia di Werner Freund, ma d'altra parte non ci aspettavamo di certo di incontrarlo, se lo si vuole vedere interagire con i suoi lupi si sa che si esibisce alle ore 16.00 la prima domenica del mese.
Verso mezzogiorno e mezza decidemmo di scendere a Merzig per andare a mangiare. Mentre andavamo alla macchina incontrammo Wolfgang, lo salutammo semplicemente e poi proseguimmo. L'ultima volta pensavamo fosse muto perchè non aveva proferito parola con nessuno, nemmeno quando domenica passammo a salutare nuovamente ci salutò. Si limitò a sorridere sotto i baffi.
Questa volta invece fu completamente diverso.
Lui ci guardò un attimo, appoggiò i secchi che aveva in mano per terra e si fermò salutandoci a sua volta, cominciò quindi a parlare, rimasi un po' sconcertata, non mi sarei mai aspettata che si sarebbe messo a chiacchierare. Si ricordava di noi, si parlò un po' del più e del meno, feci molta fatica capirlo, il tuo tedesco stretto con qualche inflessione dialettale era difficoltoso da capire, ma ce la feci.
Si ricordava di noi, ci chiese da dove è che venivamo esattamente dalla Svizzera perchè non si ricordava esattamente dove, ci chiese come stava il nostro branco, ecc... rideva e scherzava con noi.
Io e Katia eravamo sempre un po' perplesse. Katia mi fece notare le braccia di Wolfgang, piene di cicatrici... tutte storte, segni del suo tempo trascorso con i lupi di Werner.
Gli chiedemmo se il Signor Freund era in giro, lui ci disse: "Keine Ahnung... vielleicht kommt er am Nachmittag..."
Dovevamo andare, non volevamo disturbarlo oltre rubandogli del tempo, lo ringraziammo per la chiacchierata e ce ne andammo a fare pranzo.
Andammo a mangiare all'ormai "nostro" e rodato Ristorante Roma.
Il pomeriggio dopo una passeggiata al parco pubblico di Merzig, ci recammo nuovamente al parco per proseguire il nostro giro.
Come sempre facemmo un sacco di foto. Riuscimmo a vedere quasi tutti i lupi, tranne quelli Svedesi, la vegetazione era troppo fitta e nemmeno dalle torrette d'osservazione si vedeva nulla.
Alle 18.00 ci avviammo all'uscita, rivedemmo Wolfgang lo salutammo, lui venne verso di noi ancora per salutarci, volevamo prendere ancora qualche ricordo del parco, ma essendo Werner Freund una persona semplice che odia il consumismo, risulta impossibile trovare sui libri o souvenir in giro per la città, l'unica possibilità per comprare qualcosa è presentarsi la prima domenica del mese alle 16.00 quando entra pubblicamente nel recinto dei lupi, Wolfgang mette a disposizione un piccolo tavolo con libri e qualche piccolo souvenir. Allora su consiglio di Katia presi coraggio e gli chiesi se era possibile comprare ancora un libro e qualche ricordo. Lui molto gentilmente ci disse di si, e ci portò quello che aveva. Prima di andare via presi nuovamente coraggio e gli chiedemmo se per caso il Signor Freund era in giro, lui ci rispose: "sisi è dentro nella casetta", gli chiedemmo se era possibile fargli un saluto veloce. Wolfgang gli disse di aspettare che andava a chiedergli. Dopo un attimo rispuntò sulla soglia della casa e ci fece segno di entrare. Gli dissi che non osavamo visto che avevo Afrika con me, lui disse: "ma si dai... entra con il cane". In quel momento arrivò alla porta Werner, lo salutammo, come sempre ero emozionatissima. Anche lui si ricordava di noi. Come sempre di poche parole, ci chiese come stavamo, come andava con i nostri lupi, gli chiedemmo due o tre cose, lui fu gentile nelle risposte, lo trovai meglio rispetto al nostro ultimo incontro.
Non facemmo foto, volevamo solo stare un attimo con lui, parlare con lui, senza rompergli troppo le scatole.
Dopo un attimo, come era successo l'ultima volta, dopo due o tre frasi cadde il silenzio tra noi, Katia disse: "beh ora andiamo non disturbiamolo oltre... andiamo" allora Werner proseguì: "avete visto i lupi?" gli rispondemmo di si tranne quelli svedesi. Lui ci rispose: "fa troppo caldo per loro, rimangono all'ombra della vegetazione".
Ancora una volta cadde il silenzio... non volevamo andare oltre, facemmo per accommiatarci e ci disse: "bello che siete tornati, che ancora i giovani si interessano ai lupi... più tardi entro nel recinto dei lupi mongoli/euroasiatici..."
Non sapendo bene cosa rispondergli gli chiesi se ci entrava solo o se faceva qualcosa di particolare in vista di qualche visita. Lui disse: "nono... ci entro solo..."
Cadde di nuovo il silenzio, ancora una volta non volevamo tediarlo con la nostra presenza, allungammo la mano per salutarlo... ma lui proseguì, e ci ridisse: "più tardi vado dai lupi mongoli/euroasiatici..."
Gli chiesi se sapeva a che ora. E lui rispose: "Ich kann Sie die Zeit noch nicht sagen... ich weiss es noch nicht". D'altra parte i lupi non hanno l'orologio, vivono per l'attimo.

Parlammo ancora un po', lo ringraziammo per il suo tempo e per aver accettato di salutarci; nuovamente, per la terza volta facemmo per salutare lui si fermò per la terza volta e ci disse: "Non dovete ringraziarmi... quando si rinfresca entro nel recinto dei lupi euroasiatici..."
Non osai spingermi oltre. Werner ci aveva detto tre volte che sarebbe entrato nel recinto dei lupi, ma non mi aveva detto quando, nè tantomeno ci aveva fatto un invito specifico: "volete venire..." magari voleva semplicemente stare solo con i suoi lupi in stata pace senza nessuno in giro che gli rompesse le scatole, oppure voleva vedere se eravamo gente senza scrupoli che pur di rubargli qualche scatto con i lupi sarebbero disposti a tutto. Così non dicemmo nulla in merito, nè osammo chiedergli o fargli ulteriori domande. Gli chiesi se il giorno successivo era ancora al parco, ci disse di no.
Solo allora riuscimmo a salutarlo, eravamo invitati a cena da alcuni conoscenti del posto ed eravamo in ritardo mostruoso... e non potevamo intrattenerci oltre, ci diede la mano e ammiccò: "Massì dai; allora magari ci vediamo poi più in la... eh?"
Anche Wolfgang ci salutò, e piano piano tornammo verso casa.

Ancora una volta la visita al parco e l'incontro con Werner Freund ci aveva dato più di quello che avemmo osato immaginare. Come sempre facemmo le nostre riflessioni, con serenità, senza troppi perchè o troppe domande inutili.

Poterlo rivedere e nuovamente parlare con lui è stato davvero una grande fortuna. Lui così burbero, così "selvatico"...
Ancora una volta ci è stato dato molto, ma l'insegnamento più grande di Werner Freund, quello che forse Davide ha capito prima di tutti noi credo sia il seguente:

La natura, come pure altre cose che vanno oltre le nostre facoltà, è fatta così; ci sono cose che non puoi controllare, non possiamo avere il controllo su tutto... le cose nella vita succedono, ma non possiamo fare nulla per evitare che succedano o per far si che capitano!
Il controllo che ci fanno credere che esiste, il controllo che dobbiamo avere o che potremmo avere, è solo una mera e triste illusione. Quando riusciremo a capire questo vivremo molto meglio!

Una cosa che ho notato anche questa volta, nè Werner nè Wolfgang hanno tentato di toccare o accarezzare i cani o ci hanno fatto domande su di essi, oppure hanno voluto interagire con loro... niente di tutto questo.
Anche in aprile, quando Werner Freund entrò nel recinto dei lupi artici, non è entrato e li ha chiamati accarezzandoli o altro. Lui entra e i lupi se vogliono arrivano, sono i lupi che scelgono di interagire con lui, e a sua volta lui decide o meno se accettare l'interazione con loro oppure no. Questo è un atteggiamento rispettoso da leader! Questo non vuol dire che non gli importa nulla di Nyal Afrika e Iago, ma questo comportamento è infinitamente apprezzato da parte degli animali, soprattutto quelli che vogliono essere lasciati in pace.

Il rientro è sempre con un briciolo di nostalgia, rientrare vuol dire tornare alla vita frenetica di tutti i giorni, cercando ossessivamente quel controllo che non potremo mai avere... e accantonando in parte le risposte di Werner Freund, perchè nella nostra vita purtroppo non c'è più spazio per quei valori che c'erano una volta, che i lupi hanno saputo conservare gelosamente.

Forse ci ritorneremo, magari più in la come ha detto Werner. Per ora ecco a voi qualche scatto.